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Nella Aula del Consiglio regionale della Lombardia si è svolta Lunedi 10 Febbraio la cerimonia di premiazione della XVII edizione del concorso scolastico sull’esodo Giuliano-Dalmata-Istriano, dal titolo “Piazze, vie, monumenti, lapidi parlano nelle città e cittadine lombarde della Frontiera Orientale”. L’iniziativa, rivolta alle scuole superiori di primo e secondo grado della Lombardia, ha visto tra i vincitori una classe terza media dell’Istituto Comprensivo San Giovanni Bosco di Cremeno (LC), che si è distinta per il suo impegno nella ricerca storica e nella valorizzazione della memoria.

“Un plauso particolare agli studenti lecchesi premiati ed un ringraziamento al loro insegnante, Luca Rosania, – ha concluso il consigliere regionale Giacomo Zamperini –

1° classificato

Giulia Agostoni – IC “San Giovanni Bosco” – Cremeno (LC)

Titolo: “Vola colomba“,

Elaborato: Testo scritto

2° classificato

Irene Devizzi – IC “San Giovanni Bosco” – Cremeno (LC)

Titolo: “Egidio Grego, volontario irredento di Orsera”

Estratto dal tema 1^ classificato

“VOLA COLOMBA”
IL 70°ANNIVERSARIO DEL RITORNO DI TRIESTE ALL’ITALIA
di Giulia Agostoni

Dopo essere tornato da un corso di aggiornamento, il professore di storia ci ha
proposto di partecipare al concorso di Regione Lombardia “Il sacrificio degli italiani della
Venezia Giulia e della Dalmazia: mantenere la memoria, rispettare la verità, impegnarsi per
garantire i diritti dei popoli”. In particolare, per il 2024/2025 il tema del concorso è “Piazze,
vie, monumenti, lapidi parlano nelle città e cittadine lombarde della Frontiera Orientale.
Ricercare per ricordare”.

Ho subito pensato a viale Trieste del paese in cui abito, Pasturo, un piccolo centro
della provincia di Lecco, incastonato tra la Grigna ed il Pioverna. Ne ho parlato con i miei
genitori e mia mamma ha suggerito di controllare sulla rivista “Il Grinzone”, un giornale che
porta il nome di un torrente del mio paese e che tratta di realtà locale.
Dopo aver passato in rassegna tutti gli 87 numeri della rivista dal primo numero ad oggi, ho
ritrovato un articolo del 1954 che racconta l’intitolazione del viale alla città del Friuli Venezia
Giulia.

Il 18 novembre 1954, infatti, l’allora sindaco Vittorio Doniselli con il consiglio comunale
decise di rinominare viale Antonia Pozzi – celebre poetessa che a Pasturo ha trovato grande
ispirazione per i suoi componimenti – in viale Trieste, un gesto che andava al di là di un
semplice cambiamento toponomastico. Infatti, la scelta del nome “Trieste” per quella via,
invece di un nome locale, era un atto di omaggio alla città che, da poco restituita all’Italia,
simboleggiava la fine di una lunga separazione e l’inizio di una nuova era di speranza e unità.

Nell’articolo si racconta che l’avvocato Pozzi, padre di Antonia, non riteneva necessario
intitolare una via alla propria figlia, a cui già era stato dedicato l’asilo infantile. Preferiva
quindi un nome che avesse un valore simbolico nazionale, perché Trieste era, in quel
momento, una città che apparteneva all’intera nazione, una città che portava con sé il peso
della storia, ma anche la promessa di un futuro di pace e riconciliazione.
Così scrive il padre di Antonia all’allora sindaco di Pasturo:

“Non riteniamo di dover attribuire il nostro nome famigliare alla maggiore arteria del
paese, che assai più opportunamente potrà essere dedicata ad un nome di
importanza nazionale, quale ad esempio quello di Trieste, recentemente restituita
all’Italia. A questa convinzione ci induce anche la modestia e la semplicità di
Antonia, ben note a coloro che l’hanno conosciuta ed amata, anche e sopra tutto
per queste sue virtù. La preghiamo perciò, Egregio Signor Sindaco, di voler
comunicare questo nostro desiderio all’On.le Consiglio, con la preghiera di voler
prendere atto, rinnovando in pari tempo allo stesso il nostro più vivo
ringraziamento per la considerazione e l’affetto di cui esso ha voluto offrirci nuova
prova a nome dell’intera popolazione.”

Nelle mie ricerche, poi, ho scoperto che effettivamente il 2024 è stato il settantesimo
anniversario del ritorno di Trieste all’Italia: infatti il Memorandum d’intesa di Londra fu
sottoscritto il 5 ottobre 1954 fra i governi d’Italia, del Regno Unito, degli Stati Uniti e della
Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia. Con questo accordo la Zona A con la città di
Trieste e il suo porto franco internazionale passarono dall’amministrazione militare alleata
all’amministrazione civile italiana, mentre la Zona B passò dall’amministrazione militare
all’amministrazione civile jugoslava. Il passaggio dei poteri nella Zona A avvenne il 25 ottobre

  1. Contestualmente venne inoltre disposta una modifica rispetto al confine tra le due
    zone nei comuni di Muggia e di San Dorligo della Valle, collocandolo tra punta Grossa e
    punta Sottile. Il memorandum d’intesa di Londra costituì una sistemazione provvisoria, in
    quanto lo stesso non verteva sulla sovranità, ma sul passaggio d’amministrazione. Nel 1975 il
    trattato di Osimo consolidò i confini fra i due Stati

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