L’invenzione o esaltazione di Santa Croce e’ una festa antica e densa di significati, rende grazie al sacrificio estremo di Gesù che morendo su di essa ha salvato tutti noi.
In questa festa si celebra il ritrovamento della Vera Croce da parte di S. Elena (la madre dell’Imperatore Costantino) nel 326 d.C.. Ancora piu’ importante commemoriamo la vita di Gesù, la sua morte e resurrezione salvifica, la vittoria sul peccato e sulla morte. Per secoli la festa si è celebrata ogni anno il 3 maggio.
Volevamo occuparci, in proposito, di tre opuscoli ritrovati relativi a discorsi di sacerdoti per la festa di Santa Croce, tenutisi nella Collegiata di Sondrio.
Per la invenzione della Santa Croce
Panegirico recitato nella insigne Collegiata di Sondrio dal Professore Abate Angelo Paolini. Milano dalla tipografia e libreria Felice Russconi. Contrada di S.Paolo N° 1177, 1841.
In 8° (22×15 cm.) p. 14, Brossura editoriale a stampa.
Al recto della prima pagina dedica:
Alla Regia citta’ di Sondrio
che
la invenzione della Croce di Cristo
con pompa divota festeggia
questa sacra Orazione
in argomento di gratitudine
L’ autore
D.D.D.
Al verso della prima pagina:
Divina manu latuit
Ut postea inveniretur
Cum religiose coleretur.
S. Paulinus
Epist. ad Sever. Sulp.
Al recto dell’ultima pagina:
Die 27 febr. 1i41 Admittitur Antonius Turris
Can. Ord. Pro Emin. et Rev. D.D. Card. Arch.
Mediol.
La Croce nella predica di Paolini, viene indicata come unica salvezza per questo popolo, contro gli eventi naturali che arrivano cosi’ violenti e improvvisi.
“O Croce imporporata col sangue che ci redense, fulgida al pari del sole, di tutte create cosa piu’ Santa, tu sii fonte perenne di bene per questo popolo a te dinanzi divotamente prostrato.
Tu frena l’onda furiosa del vicino torrente che rovescio’ tanti edifici, seco trasse tante ricchezze, diserto’ tante famiglie, e tutti avvolse nel terrore e nello spavento. Tu custodisci i preziosi e fioriti vigneti, le biade crescenti, frutto di tanto sudore difendi, intermedi a suo tempo acque fecondatrici. Sotto lo scudo del tuo validissimo patrocinio questa regale citta’, chiara gia’per vaghezza di cielo, per dolce contemperanza di piani, di colline di monti, per vetusta’ di natali, per eccellenza di ingegni venga ogni giorno a gloria maggiore, e il cristiano possesso di beni sia per lei come una scala, onde salire ai celesti: Salva proesentem catervam in tuis hodie laudibus congregatam”.
La citta’ di Sondrio, venne colpita da un singolare e terribile inondazione del torrente Mallero il 27 agosto 1834 che causò una enorme distruzione di case e attività commerciali.
Gli altri due opuscoli usciti nel 1848 sono discorsi tenuti da sacerdoti valtellinesi.
Pel giorno dell’invenzione di S. Croce 1848
Discorso popolare di G.B.Gualzetti.
Milano Dalla Societa’ tipog. de’ classici italiani, 1848
In-8° (23×15 cm.), p. 22 [2], Brossura editoriale a stampa.
Di Giambattista Gualzetti si conoscono altre pubblicazioni, che hanno come tema la soppressione della mendicita’ nel comune di Sondrio, e alcuni discorsi sacri.
Per l’invenzione di Santa Croce festeggiata in Sondrio il 7 maggio 1848
Discorso del cittadino sondriense
Giovanni Battista Castellani
Arciprete di Montagna
Sondrio dalla tipografia provinciale di Giuseppe Bossi, 1848
In-8° (22X14 cm.), p. 14, 4 n.n.
p., Brossura editoriale a stampa.
Discorso e carme finale di Giuseppe Pedrazzini (cittadino e assessore municipale) vengono dedicati a Giovanni Battista Botterini de’ Pelosi
Podesta’ della libera citta’ di Sandrio.
Con questi versi si chiude il carme.
“Questo di’ d’immenso giubilo
Che festeggia il Sacro Legno
Onde han fregio gl’invincibili
Che alla patria son sostegno
Splende a noi, foriero agl’Itali
Di piu’ vivido fulgor”.
Di questi opuscoli non sono segnalate copie nelle biblioteche italiane.
Una copia del discorso di Giovanni Battista Castellani e’ segnalata alla Osterreichische Nationalbibliothek di Vienna; una copia del discorso di Giambattista Gualzetti e’ segnalata alla University of Illinois Library, from the library of Conte Antonio Cavagna Sangiuliani.
Voglio concludere in tema con una poesia di Carlo Invernizzi (1932-2018) avvocato, poeta e scrittore, originario di Morterone suo luogo d’ispirazione, rifugio perfetto dal caos cittadino.
Se qualcosa ti manca
chiedi
ti sara’ dato.
Qualcosa che non sai
non fruizione che non puoi
mille ti risponderanno
che sanno e non sanno.
Che conta nella vita e’ domandare
per non essere avari
destare inquietudini reciproche
e speranze.
Se interroghi qualcosa gia’ fai
non importa quello che trovi.
Se qualcosa ti manca
chiedi
ti sara’ dato.
Non aspettare che qualcuno
ti ritenga responsabile.
(Se qualcosa ti manca, Carlo Invernizzi, Vanni Scheiwiller, 1984)
Allegate seguenti foto:
Mother Earth, 1906-1917 vol. iX, nr. 7,
september 1914, Edited Emma Goldman
Cover illustration by Man Ray.
Frontespizio del libro della predica di Angelo Paolini nella Collegiata di Sondrio, 1841.
Dedica alla Regia citta’ di Sondrio.
La ragazza con un fiore, incisione di Rudi Wach. Una poesia di Carlo Invernizzi, una incisione di Rudi Wach. Edizione di Alina e Vanni Scheiwiller stampata a Milano su carta rosaspina da Giorgio Lucini in cinquanta copie numerate da 1 a 50 più quindici numerate da I a XV tutte con una incisione originale di Rudi Wach impressa in torchio a Como da Angelo Tenchio e colorata a mano dall’artista. Capodanno 1984
(La nostra copia n. XI/XV).
Giancarlo Valera

