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SE una lista si presenta alle elezioni comunali come lista civica, e non di Partito, è chiaro che le proposte offerte agli elettori sono molto diverse. Il cittadino, che vota il candidato Sindaco di una lista civica, può essere politicamente di Destra o di Sinistra, ma è attratto dalle capacità carismatiche (se ce le ha) del candidato/a Sindaco/a soprattutto dalle sue proposte sui problemi locali.

Quando però il candidato cambia posizione, e diventa un rappresentante di Partito (qualunque esso sia) la situazione cambia radicalmente. Egli si rivolge innanzitutto a cittadini che la pensano politicamente come lui : sono loro che lo devono votare “in primis”, al di là che siano d’accordo o meno con il suo programma elettorale.
Non è più quindi valutabile solo in base al suo programma specifico presentato (vero o falso, buono o cattivo che sia) ma al suo impegno politico.

Se quindi un candidato si presenta alle elezioni come indipendente, ma poi dopo le elezioni diventa un rappresentante di Partito, il suo ruolo cambia radicalmente, e il cittadino che lo aveva votato (e che magari simpatizza per un altro Partito) può a buon diritto sentirsi molto deluso.

Concludo quindi questa lunga esposizione parlando della Valsassina: a mio parere questa decisa politicizzazione di amministratori e Sindaci valsassinesi, questa irruente campagna acquisti svolta due anni fa dalla Lega per Salvini e oggi da Fratelli d’Italia, non fa per niente il bene della Valsassina.

E non lo dico perché sono per un altro orientamento politico (anche se non ho più tessere da più di un anno): la Valsassina ha bisogno di essere amministrata non in base a orientamenti ideologici e di Partito, ma in base alle sue reali esigenze, che certamente a mio parere sono più rappresentate dalle (ormai poche) liste civiche che non da chi a questo punto si sentirà impegnato più a rispettare gli interessi del suo Partito che non quelli del suo territorio (che non sempre coincidono).

Questo perché siamo dei Comuni minori e piccoli, dove l’aspetto comunitario dovrebbe sempre essere prevalente rispetto a quello ideologico.

E’ chiaro poi che l’iscrizione di un Amministratore a un qualche Partito pone ulteriori elementi di divisione di cui la Valsassina non ha certo bisogno: può essere che il Sindaco A, che è iscritto al Partito X, non accetti una proposta del Sindaco B solo perchè è iscritto al Partito Y.
Oppure che il Sindaco A riceva un cospicuo finanziamento per un progetto presentato, grazie alla sua iscrizione al Partito X, mentre il Sindaco B, che magari aveva un progetto migliore, non riceva un bel niente (ogni riferimento a fatti realmente avvenuti è puramente casuale !).

La Valsassina non ha bisogno di intromissioni di Partiti: ha bisogno come l’aria di coordinamento, di sviluppare un “sentire comune“, dei “progetti comuni”, che coinvolgano il maggior numero di Sindaci e amministrazioni possibili, per programmare il proprio futuro, del tutto indipendentemente dal fatto che un Sindaco si senta ideologicamente vicino al Partito X piuttosto che a quello Y.
Ma temo purtroppo che siamo lontani da questa strada, e queste “campagne acquisti” di certo non aiutano.

Ma siamo per fortuna in democrazia, e ognuno fa un po’ quello che vuole: bisognerebbe però, alle prossime elezioni, quantomeno essere chiari con gli elettori, e manifestare PRIMA delle elezioni (e non DOPO) i propri intendimenti politici. Così, per correttezza ..

ENRICO BARONCELLI

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