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Le religioni in certe parti del mondo vengono usate anche per giustificare crimini contro l’umanita’.
Per capire meglio quanto sta succedendo in Palestina, bisogna conoscere e seguire i Neturei Karta (traduzione in aramaico -Guardiani della citta’ – di Gerusalemme) ebrei ortodossi, i massimi studiosi della Torah.
Oppositori sin dalla nascita nel 1948 dello stato sionista di Israele perché contrario a quanto afferma la Torah, che dice:
“non e’ ‘possibile stabilire uno stato ebraico nel tempo presente, quindi gli ebrei devono vivere nella diaspora, -sara’ eventualmente Dio in un periodo imprecisato a dare loro la terra promessa”;
partecipano, senza mai stancarsi, a tutte le manifestazioni che chiedono il ritorno a All Palestine (tutta Palestina), e la fine dei massacri perpetrati in 77 anni -“NOT IN THEIR NAME”- dallo stato sionista, come scritto in un loro cartello: “Israel is responsabile for 77 years of tragic bloodshed of arab and jew” (Israele e’ responsabile per 77 anni di tragico spargimento di sangue di arabi ed ebrei).

Arrivati i loro avi in Palestina sul finire del ‘800 comprando (non espropriando!), le case dai proprietari arabi, hanno sempre vissuto in completa armonia con la popolazione di religione musulmana, e cristiano-ortodossa.

I cartelli che li accompagnano nelle proteste rappresentano la vera essenza del giudaismo, con le due premesse essenziali: “the world must recognize that Israel is not Jewish state. It’s totaly rejected by Judaism” (Il mondo deve riconoscere che Israele non e’ uno stato ebraico. E’ totalmente rifiutato dall’ebraismo), “anti-zionism is not anti-semitism” (anti-sionismo non e’ anti-semitismo).

Altri cartelli dicono: “We Pray for the near dissolution of the zionism state” (preghiamo per la prossima dissoluzione dello stato sionista); “Truf Torah jews welcome a Palestine state in the entire Holy land”(gli ebrei della Torah accolgono con favore uno stato Palestinese in tutta la terra santa”); “Torah demands all Palestine under palestinian severeignty” (La Torah esige che tutta la Palestina sia sotto la sovranita’ palestinese); “Judaism condemns the state of Israel and its atrocities” (L’ ebraismo condanna lo stato di Israele e le sue atrocita’).

Un libro senz’altro da leggere, che racconta la loro storia, (si tratta dell’unica pubblicazione in lingua italiana) si intitola : Giudaismo contro sionismo; storia dei Neturei Karta e dell’opposizione ebraica al sionismo e allo stato di Israele/ Furio Biagini, Milano L’ Ornitoringo 2010.
Questo libro l’ho prestato a una ragazza, studentessa universitaria, che dopo averlo letto mi ha scritto queste significative e consolanti parole:
” Vorrei davvero ringraziarti per avermelo prestato, credo che abbia un valore incredibile. E’ stata una delle letture piu’ affascinanti della mia vita, ed e’ un pezzo di cultura incredibilmente prezioso, da divulgare. Grazie di avermi dato la possibilita’ di approfondire sull’argomento”
.
Attualmente i Neturei Karta vivono, e si possono incontrare, a Gerusalemme nel quartiere Mea Shearim (dove mantengono lo status di apolidi) a Londra e a New York (sito web https://nkusa.org/).

-NOT IN MY NAME- sono stati commessi crimini a Gaza.
Heba Abu Nada (1991-2023). Biochimica è poetessa cresciuta a Gaza, 5 giorni prima di morire a Khan Yunis, uccisa da un bombardamento israeliano, ha scritto una memoria da “tenere ben presente” per chi crede in una religione semitica, e fino ad ora si e’ dimostrato indifferente o disinteressato al genocidio in corso a Gaza.

15/10/2023
“Noi lassu’ costruiamo una seconda citta’,
medici senza pazienti né sangue,
insegnanti senza aule gremite e urla di studenti,
nuove famiglie senza dolori né tristezza,
e giornalisti che fotografano il paradiso,
e poeti che scrivono sull’amore eterno,
tutti da Gaza, tutti.
Nel paradiso c’e’ una Nuova Gaza che si sta formando ora,
senza assedio”.

Nelle foto:

Ritratto di Hind Rajab, uccisa a 6 anni dall’esercito israeliano. Un crimine che ha suscitato molta emozione: la sua voce che al telefono chiedeva aiuto e’ stata trasmessa da network internazionali (Al Jazeera, Trt World, Telesur), e sulla stampa italiana Il Manifesto ne ha dato notizia.
Disegno di Valeria Fogato.

Disegno di Shaam Mohammed 7 anni, bambina di Gaza.
Sulla destra foto di Shaam e un suo pensiero che ricorda i momenti felici, prima d 7 ottobre 2023.

Giancarlo Valera

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