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Uno dei principali storici dell’Unione Sovietica, Roy Medvedev (un omonimo dell’attuale vice presidente russo, ma nessuna parentela) paventava che in realtà Josip Stalin, il dittatore al potere dal 1927 alla sua morte avvenuta nel 1953, fosse una spia del vecchio regime zarista, e in effetti l suo ruolo nel 1917 fu molto defilato e ambiguo.

Stalin in realtà quindi secondo Medvedev odiava profondamente i Comunisti: ne fece uccidere a milioni con le “Grandi Purghe” del 1936, inventandosi cospirazioni e tradimenti mai esistiti, mandando a morte i veri protagonisti della Rivoluzione d’Ottobre, non solo Trotzkj ma anche per esempio Bucharin e Preobraženskij condannati alla fucilazione e tanti altri, condannati nei terribili gulag sovietici in Siberia. E in più alleandosi con il nemico acerrimo del Comunismo, cioè la Germania nazista di Hitler, che con il Patto Molotov-Ribbentrop divenne sua alleata (1939) mandando in tilt tutti i Comunisti esuli o in carcere che all’epoca dovevano vedere il Nazismo (e quindi il Fascismo suo alleato) come degli amici, non più come un avversario da combattere.
E anche il ruolo di Stalin nella Guerra di Spagna fu abbastanza ambiguo, forse più distruttivo che costruttivo per la Repubblica Spagnola (mi riferisco ai sanguinosi contrasti con gli Anarchici).

Per non dimenticare poi i circa 200 comunisti italiani di Reggio Emilia, fuggiti con rischio e pericolo dal regime fascista, per emigrare nella “Patria del Socialismo”, anche loro finiti (male) nei Gulag di Stalin.

Ebbene, usando la stessa categoria della Storia di Medvedev, qualcuno potrebbe asserire con buone motivazioni che Trump è anch’esso una ex spia mascherata del KGB del Cremlino.
Lo so che la sua storia passata non dà adito a tanto, ma una teoria del genere spiegherebbe tante cose, all’apparenza del tutto assurde !

A partire dalla sua speciale attrazione verso il dittatore russo Vladimir Putin, lui sì una dichiarata ex spia del KGB (un suo ex collega ?)
Ma soprattutto il suo incredibile tentativo di distruggere le basi storiche della Democrazia e del sistema politico americano: non solo l’attacco all’Università e alla libertà interna, al sistema sociale e al welfare, 40 miliardi in meno alla Sanità pubblica, già malmessa , ai dipendenti pubblici, compresi quelli addetti alle basi nucleari e ai controlli di volo aeronautici, ma in particolare la distruzione sistematica dei rapporti di alleanza costruiti dagli Stati Uniti in più di un secolo, in particolare dopo la II Guerra Mondiale.

L’Occidente come lo conoscevamo non esiste più” – ha detto ieri la Presidente della Commmissione europea Ursula von der Leyen, proprio mentre Meloni andava a Washington, e questa è davvero una affermazione molto grave.

Gli Stati Uniti quindi rompono con i loro partner storici, la Nato e gli Europei, dichiarano guerra (commerciale) ai paesi vicini, Canada e Messico (col Canada ci sono sempre stati ottimi rapporti) attuano una politica estremamente aggressiva minacciando la Groenlandia, lanciano la Guerra dei Dazi contro la Cina (la nemica storica dell’Unione Sovietica, un’ altra espressione del Comunismo) ma anche contro gli alleati europei, mandando in tilt le Borse di tutto il mondo, facendo perdere miliardi di dollari agli investitori americani, mentre lui ci ha guadagnato 400 milioni.

Mette inoltre a capo di organizzazioni importanti, come ad esempio l’FBI, personaggi ridicoli e malavitosi.

Un atteggiamento assolutamente incomprensibile, nonchè da gangster (come ha scritto il New York Times) in questi soli tre mesi, che però può aver una sua spiegazione in una sola direzione.
Trump ha deciso di distruggere il sistema occidentale e americano, le sue alleanze, le sue politiche tradizionali, e forse anche la sua Economia.
Non a caso Trump piace all’Estrema Destra (come alla Meloni) ma anche all’Estrema Sinistra.

Trump è il nemico numero uno del sistema americano (anche di potere) come finora l’avevamo visto: è evidente che lo vuole distruggere dalle fondamenta, sotto il falso slogan “Make America Great Again”, che in realtà andrebbe letto al contrario, “rendi l’America più debole che mai” !

Un uomo che fosse stato messo lì al suo posto dal Comintern (la Terza Internazionale Comunista) non saprebbe assolutamente fare di meglio: i sistemi – lo diceva una teoria politica a cui apparteneva anche Palmiro Togliatti – si distruggono dall’interno, più ancora che dall’esterno.

Se Trump andasse avanti così per qualche anno, dell’America (come del sistema occidentale) resterebbero solo le briciole !
Sarebbe il trionfo (postumo) della Terza Internazionale ! “Compagni avanti il gran Partito !..”
Il Partito non c’è più, ma c’è un Presidente che fa di meglio !

ENRICO BARONCELLI

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