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Noi studenti della 2D AFM dell’Istituto d’Istruzione Superiore Statale G. Parini di Lecco vorremmo presentare il nostro progetto di sensibilizzazione all’inclusione.
Il progetto partecipa al XV concorso AIFO “Giovani attori di cambiamento per Educare all’Inclusione” (https://www.aifo.it/concorso-follereau/) e il nostro articolo tratta del “Fatti per imparare”, un’iniziativa unica del Parini che coinvolge adolescenti con disabilità in speciali laboratori didattici.

Occhiello: Parini: un progetto unico nel panorama lecchese
Titolo: FATTI PER…INCLUDERE
Sommario: Racconto a cinque voci di una vera inclusione scolastica

Ciao, mi chiamo Alessia e insieme ai miei amici Eliana, Alessandro, Vanessa e Stella vorrei parlarvi del progetto “Fatti per imparare”, l’unico progetto per adolescenti con disabilità che unisce ai piani educativi individualizzati l’esperienza laboratoriale condivisa. Vorrei raccontarvi perché il “Fatti per imparare” è importante per noi dell’Istituto Superiore G. Parini di Lecco, la scuola che ha dato vita al progetto, e per farlo vorrei iniziare dando la parola alla mia compagna di classe Vanessa.

Vanessa : Il progetto “Fatti per imparare” è nato nella nostra scuola anni fa, nel 2013, su iniziativa della professoressa Renata Zuffi e collabora oggi con numerosi enti che si occupano di inclusione nel nostro territorio. Gli obiettivi sono rendere gli adolescenti autonomi in attività quotidiane che per alcuni possono sembrare semplici, ma che per altri sono grandi conquiste: orientarsi negli spazi della scuola, saper preparare lo zaino, stare seduti per più ore… Beh, quest’ultima in realtà è una sfida per tutti! Ma a parte questo, ci sono poi molte attività didattiche specifiche, calibrate sui singoli bisogni di ognuno. Quest’anno il progetto coinvolge 15 partecipanti, a cui sono assegnati un educatore e uno o due insegnanti di sostegno a seconda delle necessità della persona.

Tutti gli studenti del Parini possono svolgere piccole attività in collaborazione con il “Fatti per imparare” e chiunque lo ha fatto ripete sempre che è bellissimo condividere la quotidianità e i percorsi laboratoriali, piccoli o grandi, in questo stupendo progetto. Per capire di cosa stiamo parlando puoi aiutarci solo tu, Alessia. Perché non ci parli del tuo laboratorio preferito?

Alessia: Hai proprio ragione, Vanessa. Vi parlerò dell’appartamento!
L’appartamento è per me un luogo accogliente, sono sempre circondata da amici ed educatori. Lì impariamo diverse attività quotidiane come saper fare il letto, pulire la camera e fare la spesa, per poi cucinare piatti semplicemente spettacolari come i biscotti o la torta!
Oltre al duro lavoro casalingo non mancano mai i momenti più rilassanti in cui siamo liberi di distogliere un po’ il pensiero dalla lezione, e qualche volta ci mettiamo anche a cantare e ballare tutti insieme. Mi diverto e sento di avere un grande talento, ma la cosa più bella è stata condividerlo con i miei compagni di classe. L’anno scorso anche loro hanno partecipato ai laboratori del “Fatti per imparare”, vedendo e vivendo insieme la nostra quotidianità.

Quest’anno invece ci stiamo dedicando a qualcosa di più difficile, più “da grandi”: il giornalino scolastico! La redazione è diretta dal “Fatti per imparare” e tutti gli studenti del Parini possono scrivere con noi gli articoli. Nella prima edizione, a scegliere il nome e guidare la parte di creatività sono stata proprio io! Ho insegnato a tutti come fare lavoretti a casa con amici o con la famiglia durante il tempo libero.
Nei prossimi anni passerò sempre più ore in classe insieme ai miei compagni e i docenti, come fanno tutte le ragazze e i ragazzi della mia età. Ora è importante che dica qualche parola anche mia mamma, che mi aiuta e sostiene tanto… Eliana, tu che sei mia compagna e anche mia vicina di casa, ti va di farle qualche domanda?

Intervista alla mamma:

Eliana: Certo Ale, lo sai quanto sono contenta di essere cresciuta insieme a te! Per prima cosa, cara Cristina, qual è la sfida che senti di condividere con tutte le altre mamme?
Cristina. Eliana, lo sai perché ne abbiamo parlato spesso: bisogna sempre ricordare che Alessia è un’adolescente come tutti e, tornando a casa, alla solita domanda “cosa hai fatto oggi?” risponderà “niente”. Ti assicuro che è una sfida che quasi ogni mamma affronta!
E. Ricordo bene, quanti momenti belli abbiamo passato insieme! Qual è, allora, il consiglio che vuoi dare a noi compagni di classe?

C. Anche se dovrebbe essere scontato, non mi stancherò mai di ripeterlo: è importante che stiate per più tempo possibile con i vostri coetanei con disabilità, diate loro attenzioni trattandoli alla pari di un qualsiasi altro vostro compagno. La vostra presenza influisce in modo estremamente positivo sulla loro produttività e soprattutto sul loro umore.
E. Ultima domanda: qual è un aspetto che andrebbe migliorato nel servizio alle persone con disabilità?
C. Una difficoltà per questi ragazzi è riuscire a trovare una scuola che attui progetti simili al “Fatti per imparare”. Il Parini è l’unica scuola superiore di Lecco a includere così a 360 gradi. E, quando i posti sono limitati, la difficoltà aumenta e si rischia di non trovare scuole adatte alle esigenze degli alunni.
E. Grazie mille Cristina. A questo punto, Alessandro, penso che dovremmo fare una domanda anche all’educatrice di Alessia, Silvia, con cui abbiamo condiviso bei momenti sia in classe sia nei laboratori.

Intervista all’educatrice:
Alessandro. Proprio così: Silvia, se ti chiedessimo quali sono i pilastri più importanti del “Fatti per imparare”, cosa ci diresti?
Silvia: A livello organizzativo, oltre ad andare in appartamento come ci ha spiegato Alessia, i ragazzi e le ragazze del “Fatti per imparare” imparano la gestione di un bar e i contenuti dei progetti didattici specifici. In particolare, la prima ora del mattino la passano in classe, svolgendo lezioni basate principalmente su foto e sequenze in Comunicazione Aumentativa Alternativa, per memorizzare più facilmente. A livello personale, invece, il vero segreto è la dedizione, la passione e la volontà. Ti posso garantire che, nonostante le difficoltà, portano a grandi soddisfazioni.
A. Grazie Silvia, penso che non ci sia modo migliore per concludere di così. Stella, manca solo la tua voce in questo racconto dal Parini: a te i saluti!

Stella: Vorremmo salutarvi lasciandovi una piccola riflessione, che è anche una piccola provocazione. Se pensiamo a qualche decina d’anni fa, oggi abbiamo sicuramente raggiunto grandi conquiste sociali, in quanto a tutela di minoranze e possibilità di autodeterminazione. È possibile allora che nelle scuole statali i servizi per una vera inclusione delle persone con disabilità siano così rari? È giusto che dipendano solo dall’intraprendenza di un singolo istituto?
Forse la risposta non è facile né immediata, ma speriamo che con questo articolo qualcuno in più dica, insieme a noi: “siamo fatti per includere”.

Alessia Secomandi, Vanessa Negri, Eliana Gjergji, Alessandro Salafia, Stella Ricci.

Spesso al “Fatti per imparare” disegniamo e coloriamo figure come queste: dovresti provare anche tu un po’ di art therapy!

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