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Dìa del estudiante: 21 settembre 1953 e la vocazione di Papa Francesco

Il 21 settembre viene celebrato in Argentina il giorno dello studente, associato al primo giorno di primavera nell’emisfero sud, e viene festeggiato con una grande festa dedicata a San Matteo Apostolo.
Il 21 settembre 1953, Jeorge Mario Bergoglio, sedicenne spensierato, si stava giusto recando alla festa per raggiungere gli amici quando, si legge nelle sue molteplici biografie: “prima di andare alla festa, sono passato dalla parrocchia che frequentavo e ho trovato un sacerdote che non conoscevo e ho sentito il bisogno di confessarmi. Questa è stata per me un’esperienza di incontro: ho trovato qualcuno che mi aspettava. Non so cosa sia successo, non lo ricordo, non so perché quel sacerdote fosse lì, perché avessi sentito quel desiderio di confessarmi, ma la verità è che Qualcuno mi aspettava. Mi aspettava da tempo. Dopo la confessione ho sentito che qualcosa era cambiato”.

Dopo quella confessione Jeorge fu determinato e convinto a diventare sacerdote.
Francesco, ai giovani che ha incontrato, come prete e come Papa, raccontava loro di questo incredibile episodio incoraggiandoli a sognare, a non perdere la speranza, e a non essere ‘pensionati della vita’.
Oggi, 26 aprile 2025, si terranno i funerali solenni di Papa Francesco, colui che ha davvero portato i sandali del Pescatore, ha ascoltato i fischi e le melodie della vita. Ha stretto la mano, consapevolmente, a chi gli voleva male e a chi gli chiedeva aiuto.

“Perchè loro e non io?” era la sua dolorosa domanda davanti alla sofferenza del mondo: detenuti, migranti, poveri, ammalati, anziani, disabili, ragazzi allo sbando, donne in difficoltà, uomini senza arte né parte, in pratica gli ultimi, quelli definiti ‘scarti’ dalla società, nel pontificato di Francesco sono stati chiamati Figli di Dio e invitati alla mensa della misericordia.
Ogni mattina Papa Francesco, si legge in una dichiarazione pubblica, recitava la preghiera di San Tommaso Moro:
“Dammi o Signore, una buona digestione ed anche qualcosa da digerire. Dammi la salute del corpo, col buonumore necessario per mantenerla. Dammi o Signore, un’anima santa, che faccia tesoro di quello che è buono e puro, affinché non si spaventi del peccato, ma trovi alla Tua presenza la via per rimettere di nuovo le cose a posto. Dammi un’anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, e non permettere che io mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama “io”. Dammi, o Signore, il senso dell’umorismo, concedimi la grazia di comprendere uno scherzo, affinché conosca nella vita un po’ di gioia e possa farne parte anche ad altri”.

E voltandosi verso i Principi della Chiesa ha messo in mostra Gesù che pranzava con le prostitute, accarezzava le piaghe dei lebbrosi, distribuiva il pane e i pesci al popolo affamato, pregava coi ladroni sulla Croce. Per non dimenticare che Gesù è stato prima venduto per 30 denari, poi tradito per 3 volte, infine disconosciuto, proprio dai suoi stessi Apostoli che Egli continuò ad amare e proteggere, secondo le scritture, attraverso lo Spirito Santo.
Perdono, pietà, amorevolezza hanno guidato i passi di questo grande Pontefice.
Illustri quotidiani in questi giorni hanno riportato lunghe interviste agli Alti porporati della Chiesa cattolica. Mi ha colpito una delle ultime. Un Cardinale, di notevole spessore culturale, in sintesi ha detto: “noi – probabilmente intendendo i conservatori del Conclave – siamo per una visione mistica di Gesù Cristo, papa Francesco aveva una visione diversa, più sociale”.
Cosa vuol dire visione mistica di Gesù?
Il misticismo è un atteggiamento intimo e individuale diretto con Dio, che prescinde dall’esperienza.
Quindi cosa significa? Che gli ultimi saranno i primi in fondo alla vita, dopo l’ultimo respiro? Che i potenti possono tutto? Che l’ingiustizia è impossibile da eliminare o almeno da arginare?
E’ come se si dicesse a uno scienziato di teorizzare senza mettere piede in un laboratorio, a un insegnante di andare in classe con gli occhiali da sole, a un parroco di predicare il Vangelo girato verso l’altare.
Papa Francesco ai sacerdoti ha raccomandato: siate pastori con l’odore delle pecore addosso.
Arrivederci Papa Francesco, i buoni di cuore non muoiono mai.

MARIA FRANCESCA MAGNI

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